Giorgio La Pira

Giorgio La Pira

Speranza

Gorgio La Pira, nato il 9 Gennaio 1904 a Pozzallo (Ragusa) e morto il 5 Novembre 1977 a Firenze, giunge a Firenze nel 1926 per completare gli studi universitari e subito laurearsi a 22 anni. Non lascerà più la città, ne coglierà lʼAnima e riuscirà a renderla nota nel mondo intero come luogo del dialogo e della pace tra i popoli, attraverso una incessante, intensissima azione internazionale. L’anno dopo è docente all’Università  di Firenze, dove nel 1934 è chiamato alla cattedra di Diritto Romano. La sensibilità  verso gli ultimi, i senza tetto, lo porta a creare lo stesso anno la Messa di San Procolo. Punto di riferimento per i numerosi poveri della città, l’esperienza coinvolge tanti giovani volontari e persone abbienti che decidono di vivere l’evangelica condivisione dei beni.

Nel 1939 dà vita a Princìpi, coraggiosa rivista di opposizione al nazismo e ai fascismi. La Pira vi propone una riflessione sui valori della Pace, i diritti della persona, la libertà e la giustizia. Sfugge allʼ arresto dopo il settembre del 1943. Si rifugia a Roma, dove viene accolto anche in casa di mons. Montini, futuro Papa Paolo VI.

Torna nel 1944 nella Firenze appena liberata e si avvia all’impegno politico. Eletto alla Costituente, indica i Princìpi della Carta, apportando un altissimo contributo. Nel 1948 è sottosegretario al lavoro, nel governo De Gasperi. Nel 1950 scrive un saggio dirompente, L’attesa della povera gente, esponendo la sua visione economica proiettata verso l’unità  del mondo.

Dal 1951 è Sindaco di Firenze e contribuirà  fino al 1965 allo sviluppo della città  fondando la sua azione sul valore della persona umana come essere costituito per la relazione con Dio e con gli altri uomini. Con la sua azione politica evidenzia il valore delle città  quali centri vivi di cultura e di solidarietà, e nelle quali debbono essere assicurati il lavoro, la casa, la scuola, l’ospedale, il luogo per pregare.

La Pira è una personalità  straordinaria, umanamente e spiritualmente ricca di molti doni. Riesce a orientare i potenti sulla via della pace, contro la distruzione nucleare del pianeta, a dialogare con i filosofi, ma sa anche comunicare con i giovani, giocare con i bambini, sostare con gioia tra la gente più umile, occuparsi degli ammalati e dei carcerati, e sempre con la sapienza e il candore evangelico.


O Dio che concedesti al tuo servo Giorgio La Pira la grazia di amarti e di testimoniarti in modo ammirevole nella vita culturale, sociale e politica del nostro tempo, concedici le grazie che Ti domandiamo, fa che sia riconosciuta dalla Chiesa l’eroicità  delle sue virtù, perché sia venerato dal popolo cristiano come ispiratore di carità, di giustizia e di pace. Così sia!

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