Sabato 3 Aprile viene distribuito un’edizione speciale pasquale del Giornalino Parrocchiale “In Cammino” (scaricabile a questo link: Aprile 2021 Anno XXXV Numero 1).
In questo numero:
- Pasqua: Dio abbraccia l’umanità.
- Papa Francesco dice
- Angoscia… Fiducia… Certezza
- Facciamo silenzio
- Quando un solo grazie è poco
Di seguito l’articolo d’apertura:
392 è il numero di giorni che il 4 aprile, giorno di Pasqua 2021, saranno passati da domenica 8 marzo 2020.
Una domenica tristemente “storica”, quella in cui, in maniera improvvisa e sconvolgente, le misure per la prevenzione della pandemia hanno bloccato le nostre celebrazioni.
Abbiamo ripreso a celebrare nella nostra chiesa in maggio, faticosamente separati dalle distanze di sicurezza ma pieni del desiderio di poterci almeno riguardare negli occhi.
Ci separano da quella data più di 3 milioni e mezzo di persone che si sono ammalate di Covid.
Tanti sono guariti, ma più di 100.000 sono morti.
Centomila, una cifra impressionante: le dimensioni di una media cittadina capoluogo di provincia italiana, due volte e mezza la capienza dello Stadio di Firenze, un morto ogni 5 minuti.
Una cifra impressionante che si porta dietro il dolore, la lacerazione di famiglie che hanno visto partire da casa i loro cari per poi non poterli neanche salutare se non chiusi dentro la bara con cui li hanno accompagnati al cimitero.
Ma davanti a noi c’è la celebrazione della Pasqua, e ringraziamo Dio di poterlo fare anche se con limitazioni e condizionamenti.
Sicuramente tutti si aspettano parole di speranza ed incoraggiamento in occasione della Pasqua, e questa introduzione può sembrare negativa e fuori luogo, ma non sono di quest’avviso.
Per capire cosa significa veramente celebrare la Pasqua, richiamiamo alla mente l’esperienza del popolo di Israele. La Pasqua è la notte in cui furono liberati dalla schiavitù degli Egiziani e iniziarono un cammino di libertà verso la terra promessa, il luogo dove “scorre latte e miele”.
Ma alla terra promessa il popolo di Israele non arriva su-bito. Occorrono 40 lunghi anni di girovagare per il deserto come nomadi per giungere alla fine alla meta promessa e tanto desiderata. Quarant’anni in cui la sofferenza e la fatica di incontrare il Dio che stavano cercando segna profondamente la sua esperienza di popolo e nazione.
Gesù nella cena di Pasqua, prima Eucarestia, con i discepoli, che noi ricordiamo il Giovedì Santo, fa memoria dell’uscita, la fuga dall’Egitto, e pone il punto di partenza di un esodo più breve ma terribilmente drammatico. La sua morte che traghetterà l’umanità verso una salvezza definitiva e invincibile, la Pasqua di Resurrezione!
Nel contemplare la passione, morte e resurrezione di Gesù viviamo l’esodo che conduce ognuno di noi verso la Salvezza.
Ecco, accogliamo questa Pasqua come l’inizio di questa liberazione che inizia con un cammino faticoso e doloroso ma segnato dalla certezza che siamo liberati da ogni schiavitù e che camminiamo verso la piena libertà e la completa pienezza: la via eterna.
Il popolo di Israele fugge dagli Egiziani di notte.
E di notte abbiamo celebrato la veglia di Pasqua. In una notte di luna piena, la prima notte di luna piena della primavera 2021. La luna illuminerà il nostro percorso di rinascita e l’inizio del cammino di salvezza che ci sta davanti e che faticosamente percorreremo, certi che a quella terra promessa ci arriveremo e che anche questo grande “guado” del mar rosso del Covid e il peregrinare nel deserto delle limitazioni e norme finiranno presto.
La fede ci farà riconoscere in quella vivida ma tenue luce della luna, l’alba del giorno radioso della liberazione e della vittoria.
Sicuramente il Signore ci accompagnerà in questo percorso, standoci accanto con il suo amore.
Nella Pasqua Dio abbraccia l’umanità e ognuno di noi, con ogni nostro dolore, debolezza e ferita.
Il suo braccio appoggiato sulle spalle della nostra fatica e della nostra sofferenze ci accompagnerà e sarà una medicina di pace e di speranza per la vita.
Le sue braccia che si sono allargate sul legno della croce e che poi si stringono attorno a ognuno segnate dalla passione ci accompagnano alla certezza della Resurrezione.
Facciamoci amare dal Signore, accogliamo l’abbraccio della sua Croce e la sua compagnia. Noi viandanti smarriti sulla strada di Emmaus, lo incontreremo nell’Eucarestia e rivivremo nella gioia gli incontri di cui questo tempo terribile ci ha privato.
Buona Pasqua a tutti, con l’attesa e la speranza di poterci abbracciare presto.
don Simone