Particolare di Cristo e la Samaritana di Alessandro Allori

Incontrare

Terza settimana di Quaresima

Invochiamo lo Spirito Santo

Vieni, Spirito Santo,
donaci un cuore nuovo,
aperto all’incontro con te e con i fratelli:
insegnaci a vivere la compassione reciproca,
e aiutaci a tessere relazioni di pace e di fraternità.

Ascoltiamo il Vangelo della terza domenica (Gv 4,5 ss)

In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samaria chiamata sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo.
Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeao, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: Dammi da bere!, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?».
Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà per lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». «Sinore – gli dice la donna -, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua. Vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare».
Gesù le dice «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciç che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorar ein spirito e verità».
Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te». Molti Samaritani di quella città credettero in lui. E quando giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».

Riflettiamo

Come ben sappiamo, Gesù “non è venuto per farsi servire, ma per servire” (Mc 10, 45). Nell’incontro con la donna di Samaria, però, inizia il suo dialogo manifestando un suo bisogno e chiedendo a lei, che era andata al pozzo ad attingere acqua, di aiutarlo a superarlo, di dargli da bere. A partire dall’umile richiesta di Gesù, si sviluppa un dialogo che progressivamente porta la donna ad esser lei a fare una richiesta a Gesù, una scoperta, un incontro capace di cambiarle la vita.
La Samaritana cogliendo in lui qualcosa di straordinario (“vedo che tu sei un profeta!”) gli domanda: in quale luogo si deve adorare Dio? La risposta di Gesù è spiazzante: “né su questo monte né a Gerusalemme”, ma “in spirito e verità”.
L’incontro con Gesù che si rivela il Messia atteso, genera nella donna il bisogno di annunciare questa buona notizia, una gioiosa forza missionaria: la donna va in città, racconta quanto le è successo e invita tutti ad andare a vedere.
Così per la testimonianza della donna e per l’incontro personale con Gesù, molti samaritani credettero e riconobbero in lui “il salvatore del mondo”. “L’esempio della Samaritana ci invita ad esprimerci così: “Gesù, dammi quell’acqua che mi disseterà in eterno” (papa Francesco).

Domandiamoci

Cosa suscita in me l’immagine di Gesù che dialoga al pozzo con la Samaritana? Mi sono mai avvicinato a quel pozzo per chiedere a Gesù l’acqua che disseta?
Accanto a noi camminano tanti ‘assetati’ che hanno bisogno del nostro annuncio per poter incontrare Gesù. Riusciamo a raccontare il nostro incontro con lui?

Poniamo dei gesti concreti

  • Incontriamo i giovani della nostra comunità e mettiamoci in ascolto dei loro sogni e delle loro speranze.
  • Prima di coricarci la sera, facciamo memoria degli incontri vissuti durante la giornata, per trovare in essi qualche motivo di gratitudine.

Lasciamoci illuminare dall’arte

Alessandro Allori, Cristo e la samaritana, 1575, Basilica di Santa Maria Novella (secondo altare della navata sinistra), Firenze.

Cristo e la Samaritana di Alessandro Allori
Cristo e la Samaritana di Alessandro Allori

La ristrutturazione interna di Santa Maria Novella che oggi possiamo ammirare la dobbiamo a Giorgio Vasari e ai lavori commissionati dal Granduca Cosimo I dei Medici, nell’ambito del più ampio progetto della renovatio Urbis che si apprestava a cambiare il volto della città e delle chiese fiorentine secondo le indicazioni del concilio di Trento concluso nel 1563. I cambiamenti più vistosi riguardarono principalmente le navate: fu eliminato il tramezzo di separazione tra la parte destinata ai laici e quella ad uso dei frati; fu spostato il coro dietro l’altare maggiore e furono riordinate le pareti laterali mediante l’inserimento, in corrispondenza di ogni campata, di un’edicola con altare in pietra serena, con incastonata una grande pala d’altare rappresentante un episodio tratto dai Vangeli o dalle vite dei Santi.
Il risultato è un insieme perfettamente coerente, progettato per guidare lo sguardo del fedele verso l’altare maggiore, senza cesure o distrazioni di sorta. Appartiene a questa fase la tavola che rappresenta La samaritana al pozzo, consegnata nel 1575 dal pittore Alessandro Allori. La pala occupò lo spazio acquisito dai due fratelli Bracci: Antonio, canonico fiorentino ed elemosiniere di Caterina dei Medici, e il fratello Noferi, accademico fiorentino appartenente alla compagnia del Gesù, alla quale era iscritto lo stesso pittore. La scena è incentrata sul dialogo tra i due protagonisti, Gesù, che siede sul margine di un largo pozzo, e la giovane donna, elegantemente ornata di merletti e gale, con i capelli raccolti in trecce e nastri, l’abito raffinato frusciante di sete azzurre e gialle, il volto appena soffuso da un lieve rossore. Anima lo spazio intermedio un vivace gruppo di apostoli che si avvicina al pozzo. Sul fondo si apre un arioso paesaggio, demarcato a destra dalle mura in laterizio di una città fortificata che allude alla biblica Samaria o alla cittadina di Sicar, mentre in lontananza si scorge il profilo nitido di obelischi e di edifici all’antica. Il momento rappresentato pare proprio essere quello del ritorno dei discepoli che erano andati in città a fare provviste. Siamo quindi al termine del dialogo con la donna, che si allontanerà poi piena di stupore per andare in città a raccontare dell’incontro appena avuto. Il giovanissimo Allori coniuga la fedeltà al racconto evangelico all’eleganza della maniera fiorentina con una rappresentazione solenne, che favorisce la devozione dei fedeli, secondo quanto auspicato dal concilio di Trento.

In questa settimana preghiamo in particolare per…

…la pace e per coloro che nella Chiesa e nel mondo si adoperano per la risoluzione di tutti i conflitti. Preghiamo per la nostra nazione perché possa farsi mediatrice nel mondo di risoluzioni di giustizia, di fraternità e di pace. Supplichiamo con forza il Signore: venga il tuo regno di pace.

Visita guidata

È possibile partecipare alla visita guidata domenica 26/03 ore 15.00 opp. ore 16.00. È necessario iscriversi compilando il form (v. qrcode qui di lato) oppure telefonando al 055292237 o al 3357908559 (lun-ven ore 9.30-15.00). Appuntamento davanti alla basilica. La visita guidata è gratuita. È richiesto un contributo per il noleggio degli auricolari (€ 2,00 a persona) oltre al prezzo del biglietto per l’ingresso in Basilica (€ 5,00 a persona).

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