don Christophe don Francis don Simone

Saluto a don Christophe

Durante la celebrazione della Festa di Maria Ausiliatrice abbiamo salutato don Christophe (più sotto trovate il suo commovente saluto) che dopo 7 anni si appresta a tornare in Camerun nella sua Diocesi di Bafia.

Don Christophe è arrivato da noi nel novembre del 2015 all’indomani della visita di Papa Francesco a Firenze.

Sono passati quasi 7 anni (e una pandemia!) ed in questo periodo don Christophe ha concluso con risultati eccellenti i suoi studi presso la facoltà di Teologia per il Centro Italia conseguendo il dottorato in Teologia Dogmatica.

Don Christophe lascerà definitivamente Firenze alla fine del mese di Agosto; il suo vescovo ha già più volte richiesto con impazienza il suo ritorno perché deve affidargli diversi incarichi nella Diocesi di Bafia. La Diocesi di Bafia trarrà sicuramente giovamento dall’esperienza che don Christophe ha maturato in Italia e dalle competenze che ha acquisito con i suoi studi. Di questo tutta la nostra comunità parrocchiale deve sentirsi soddisfatta: si tratta proprio di quella logica di cooperazione tra le Chiese che da senso a questo tipo di “scambio” dei sacerdoti tra i diversi continenti.

Peraltro, durante questo periodo di permanenza alla Ausiliatrice, tutta la comunità parrocchiale ha potuto apprezzare le spiccate doti umane e ministeriali di don Christophe.

Personalmente sento di dover ringraziare il Signore perché mi ha dato la possibilità di vivere una bella esperienza di fraternità e scambio culturale che mi ha arricchito molto.

In questi anni sia la mia che la famiglia di don Christophe hanno vissuto momenti particolari, sicuramente ci siamo stati vicendevolmente di supporto e con gratitudine posso dire di essermi molto arricchito nel conoscere come le vicende della vita abbiano modalità diverse con le quali sono vissute al cambiare della cultura in cui si è nati.

Don Christophe al rientro in Camerun per far fronte agli incarichi che il vescovo gli assegnerà avrà bisogno di un mezzo per spostarsi (in Camerun spesso i parroci hanno responsabilità di villaggi distanti anche decine di chilometri uno dall’altro) e quindi, una volta arrivato a casa, si porrà per lui il non semplice problema di dovere acquistare un’automobile.

Mi pare un bel gesto di ringraziamento per il suo servizio e la sua presenza in mezzo a noi per questi sette anni se cerchiamo di contribuire al più che possiamo a questo obiettivo che se per noi in Italia è impegnativo in Africa è veramente mastodontico.

Per le donazioni alla parrocchia potete utilizzare il nostro IBAN

qui i dettagli sulle donazioni e loro destinazione.

IT 60 N 03069 02912 100000005000
specificando la causale della donazione

od utilizzare PayPal

specificando la causale “don Christophe”.

Sono certo che riusciremo a dare un grande contributo espressione della nostra gratitudine per il suo servizio.

Nell’attesa di poter vedere di persona la sua automobile in Camerun perché, questo è certo, l’amicizia che si è creata non terminerà con la sua partenza e speriamo possa generare l’occasione di un viaggio per poter conoscere più da vicino la realtà da cui proviene.

don Simone


MERCI A LA COMMUNAUTE DE NOVOLI

Come iniziare?

Da dove cominciare?

Sono passati sette anni. Sette anni di amicizia, di vicinanza, di ricerca e di ricchezza intellettuale, spirituale, umana e comunitaria. Sette anni di avventura, di crescita, d’incontro, di ritrovo, di cammino, di dialogo con Cristo Gesù e ciascuno di voi. Sette anni di battute, di scherzi e di vita insieme.  Grazie a tutti voi.

don Christophe dottorato in Teologia Dogmatica

Intellettualmente, l’obiettivo della mia presenza in Italia e in questa parrocchia è raggiunto. Ringrazio sinceramente tutti quelli che sono venuti in facoltà ad ascoltarmi il primo dicembre 2022 (don Simone e la sua squadra). Ringrazio quelli che hanno pregato per me. Davvero la data del primo dicembre per me rimane fin’ora indimenticabile.

don Christophe all’arrivo a Firenze

Grazie a don Simone Pestelli e a don Tomasz Korzsum che mi hanno accolto un 18 novembre all’aeroporto di Firenze. Feceva freddissimo. Da questi due fratelli, ho imparato tante belle e buone cose:  a scrivere la lingua italiana, a rispondere al telefono quando sono assenti, a capire la realtà della missione in Italia, a cucinare… Ho imparato anche a dire le parolacce…

don Christophe ai fornelli

Don Simone… mi ricordero’ la tua grande libertà di dire quello che pensi, la tua buona cucina (nonna Adele), la tua disponibilità, la tua pazienza verso di me, il tuo senso di anticipare le cose e il tuo carattere pratico.

Grazie a don Bineesh per la tua umiltà e disponibilità. Io so che sei capace di conciliare la pastorale e gli studi. L’esperienza di vita con te è stata breve ma ricca.

Grazie alla nonna Raffaeala di Pirro che veniva tre giorni a settimana ad insegnarmi a leggere l’italiano.

A tutta la comunità, so che siete umili, e non voglio ferire la vostra modestia. Ma prego ciascuno di voi di leggere, di trovare nelle mie parole, nel mio sorriso, nei miei pensieri la mia gratitudine. Gratitudine per tutto quello che aveto fatto per me durante questi sette anni. I miei studi, la mia vita personale, i miei viaggi. Ciascuno di voi è stato una ricchezza per me. Formiamo ormai una famiglia, e siete parrocchiani della mia diocesi e membri della famiglia Mpele. Le porte della mia diocesi, della mia parrocchia d’origine, della mia famiglia e della mia nuova missione vi sono aperte. Venite quando volete. Tanti tra di voi sono stati vicini a me in un modo o nell’altro durante i miei momenti difficili, durante l’inverno, durante i lutti che hanno colpito la famiglia Mpele (la morte del mio padre e fratello minore). Torno in Camerun portando e lasciando una parte della mia vita in questa parrocchia. Una parte indimenticabile. Saremo sempre in comunione di preghiera, ci scriveremo per mantenere il legame.

don Christophe dal pulpito

So che ho offeso ciascuno di voi. Dal profondo del mio cuore chiedo perdono. So che le mie omelie lunghe, le mie risposte e scelte sbagliate vi hanno ferito. Mi inchino per chiedere perdono.

Grazie davvero per il calore umano, il soriso condiviso, l’attenzione data e fatta alla mia piccola persona, l’accoglienza, l’ascolto, la compagnia fatta durante le celebrazioni, e altre attività della parrocchia: la preghiera, la caritas con i suoi componenti, l’ambiente durante le confessioni dei bambini, dei ragazzi e degli adulti, e gli incontri personali con ciascuno di voi: una ricchezza grande.

A tutta la comunità riunita in questo giorno di festa rivolgo una sola parola; una parola di sei lettere e due sillabe: GRAZIE. Un detto africano ci insegna che “chi ringrazia chiede di più”…aspetta ancora… Sono un giovane sacerdote e sento il bisogno di essere accompagnato spiritualmente e materialmente nella mia nuova missione in Camerun. Don Simone che conosce la realtà della missione in Camerun è incaricato di dirvi cosa mi serve. Che Dio vi benedica tutti e vi renda il centuplo di tutto quello che farete per me.

GRAZIE !

don Christophe

don Christophe alla raccolta delle arachidi

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