Corona d'Avvento I 2023

La Pace Rifiutata

LA PAROLA DELLA SETTIMANA

Dal libro del profeta Geremia (6,13-16)

13Dal piccolo al grande tutti commettono frode;

dal profeta al sacerdote tutti

praticano la menzogna.

14Curano alla leggera la ferita del mio popolo, dicendo: «Pace, pace!», ma pace non c’è.

15Dovrebbero vergognarsi

dei loro atti abominevoli,

ma non si vergognano affatto,

non sanno neppure arrossire.

«Per questo cadranno vittime come gli altri,

nell’ora in cui li visiterò crolleranno»,

dice il Signore.

16Così dice il Signore:

«Fermatevi nelle strade e guardate,

informatevi dei sentieri del passato,

dove sta la strada buona percorretela,

così troverete pace per la vostra vita».

Ma essi hanno risposto: «Non la prenderemo!».

Geremia (6,13-16)

Dal Vangelo secondo Luca (19,41-44)

41Quando fu vicino, alla vista di Gerusalemme Gesù pianse su di essa 42dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi. 43Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; 44distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».

Luca (19,41-44)

RIFLETTIAMO

La Bibbia parla molto di pace, ma spesso anche di pace che gli esseri umani rifiutano.

Il profeta Geremia, nel contesto dell’invasione dei babilonesi, denuncia coloro che parlano di pace, mentre pace non c’è. È facile fare manifestazioni, proclamarsi per la pace, mentre intorno a noi e forse anche dentro di noi c’è guerra. Geremia denuncia i capi civili e religiosi della società del suo tempo perché proprio con le loro azioni corrotte hanno attirato sul popolo la violenza, invece di seguire la via della pace indicata da Dio.

Con parole altrettanto forti, Luca riporta il pianto di Gesù su Gerusalemme, che ha rifiutato la via della pace e non ha riconosciuto il tempo in cui Dio l’ha visitata. Gesù preannuncia la distruzione della città che di fatto, quando Luca scrive, era già avvenuta per opera dei Romani nel 70 d.C. La via della pace per Gesù non è la via di un pacifismo fatto di parole, ma il riconoscere la sua presenza in mezzo al popolo. La via della pace è in realtà Gesù stesso, segno della presenza di Dio in mezzo al suo popolo. Alla luce di questi testi biblici riflettiamo su come e in che modo anche noi rifiutiamo troppo spesso la via della pace, o parliamo di pace senza riconoscere che in realtà la pace non c’è.

Don Luca Mazzinghi

UN’IMMAGINE PER RIFLETTERE

Cosa suscita in me questa immagine?

E la parola guerra? Ci sono tante piccole guerre dentro di noi e attorno a noi, al lavoro, in famiglia, nelle nostre parrocchie e comunità. Chiediamo al Signore di non ignorarle, di non voltarci dall’altra parte, ma di guarirci da tutti i conflitti che ci abitano e di fare di noi uomini e donne di pace.

FILM

Quo vadis, Aida?

di Jasmila Žbanić

Bosnia ed Erzegovina, Romania, Austria, Paesi Bassi, Germania, Polonia, Francia, Norvegia, Turchia

2020

Ambientato nel pieno del dramma della Guerra dei Balcani, il film segue il percorso personale di una donna, Aida, che lotta per salvare il marito e i figli dal massacro di Srebrenica.

Quello che identifica il film della bosniaca Žbanić come un film “sulla pace” invece che “sul conflitto” sta tutto nella parte finale: dopo aver perso tutto, dopo aver conosciuto l’orrore dell’odio etnico e del genocidio, Aida non si rassegna alla vendetta, ma diventa insegnante nelle classi miste serbo-bosniache, nella consapevolezza che la pace si costruisce dai banchi di scuola, e che sono le nuove generazioni che potranno superare gli odii delle attuali.


Torneranno i prati

di Ermanno Olmi

Italia

2014

Sull’Altopiano dell’Asiago, nel 1917, un gruppo di soldati italiani impegnati sul fronte austriaco condivide la vita di trincea, e riflette sulla guerra.

Olmi rappresenta senza sconti non solo la difficoltà della vita dei soldati, ma la stupidità intrinseca della guerra, la sua insensatezza, l’oscena facilità con cui le vite vengono sacrificate anche contro ogni logica. Si guarda alla pace, ma in prospettiva inedita: quando il conflitto sarà finito, “si scioglierà la neve e torneranno i prati” come da titolo, rimarrà la memoria di quello che è successo, così che almeno l’esperienza possa insegnare ad evitare gli stessi errori?

SORRISO PER LA PACE

La pace inizia con un sorriso. Sorridi cinque volte al giorno a una persona a cui non vuoi sorridere: fallo per amore della pace.

Madre Teresa di Calcutta

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