Pastore

…e decidono di partire…

Domenica 27 Novembre viene distribuito il numero di Dicembre del Giornalino Parrocchiale “In Cammino” (scaricabile a questo link: Dicembre 2016 Anno XXX).

In questo numero:

  • …decidono di partire…
  • Vivere la felicità vera: i sette sacramenti
  • #parrocchiAmici
  • Facciamo silenzio…
  • …Proposte per l’Avvento…
  • Sferruzzando… Sferruzzando…
  • Dio benedica i nostri sogni
  • Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date
  • 70 volte 7

Di seguito l’articolo di apertura:

…In quella stessa regione si trovavano dei pastori, vegliavano all’aperto e di notte facevano la guardia al loro gregge…L’angelo del Signore si presentò a loro… essi furono presi da spavento. L’angelo disse loro: “Non temete, perché, ecco, io vi annuncio una grande gioia per tutto il popolo: oggi nella città di Davide è nato per voi un salvatore, il Messia, Signore… …troverete un bambino avvolto in fasce e che giace in una mangiatoia”…(Lc.)

I pastori non avevano un buon nome, erano considerati ladri, violenti, sporchi, non osservanti della legge e quindi disprezzati. Gli “ultimi” di quel tempo.
Ma Dio non è venuto per i primi della classe, ma per quelli cacciati da ogni scuola.
Non per i sani ma per i malati.
Non per i giusti ma per i peccatori.
Questa è la notizia più sconvolgente del Natale. Dio si occupa dei perdenti, viene apposta per loro. E lo fa rendendosi accessibile.
Dove incontreranno il Salvatore?
Il Signore li attende in una mangiatoia.
Parlano fra loro, i pastori, e decidono di partire…
Tutto il Vangelo è un “Vieni e vedi”, è fare un’esperienza.
E’ il desiderio che ci muove, ci mette le ali, che ci spinge.
Vanno e trovano. Cosa trovano?
Nessuna luce, nessun prodigio li attende, solo un neonato in braccio ad un’adolescente stanca e provata, un giovane titubante che li fa entrare…
Coloro che non conoscono la Parola, coloro che ignorano, gli ultimi, diventano i primi testimoni. E saranno i primi proclamatori.
Tornano al lavoro, ora. Hanno visto la salvezza, hanno scoperto che Dio è come loro: giace in una grotta, ha un padre e una madre, è nato povero e nomade.
Tornano lodando e glorificando Dio.
Non cambiano lavoro, non migliorano la loro condizione, ma il loro cuore è cambiato, il loro sguardo è trasformato.
Tornano a fare la stessa misera vita del giorno prima… ma tutto ora è pieno di luce e di speranza.
Se come i pastori, abbiamo il coraggio di riconoscere i nostri limiti, le ombre, se, come loro, abbiamo il coraggio di metterci in cammino alla ricerca di Dio e di riconoscerlo nel quotidiano, sarà uno splendido Natale.
Auguri

(da “Dov’è colui che è nato?” di Paolo Curtaz)

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