Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Emmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano fra loro di tutto quello che era accaduto. (il loro maestro è morto in croce e tutto sembra finito) Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Lc.24 |
La strada di Emmaus racconta di cammini di delusione, di sogni in cui i discepoli avevano tanto investito e che sono naufragati. E di Dio, che ci incontra nei luoghi della vita, nei volti, nei piccoli gesti quotidiani.
Di quanto tempo abbiamo bisogno per credere nella Risurrezione? Quante volte abbiamo ascoltato quel messaggio sconcertante eppure straordinario? Come i discepoli di Emmaus, anche noi spesso camminiamo tristi nella vita, non sapendo bene cosa pensare, a volte delusi, impauriti, con poca speranza.
I due discepoli hanno lasciato Gerusalemme con la tristezza nel cuore: tutto è finito… si torna a casa… che delusione…
Ed ecco che uno sconosciuto si avvicina e che offre solo disponibilità all’ascolto e compagnia lungo la stessa strada. Gesù cammina con loro.
Cristo non comanda nessun passo, prende il nostro.
Ogni cammino gli va bene. Purchè uno cammini. Gli basta il passo del momento,
il passo quotidiano. E rallenta il suo sulla misura del nostro, incerto e breve.
La cosa più triste che spesso vediamo nei cristiani è il loro rimanere fermi al Venerdì Santo, devoti alla croce, ma incapaci di accogliere la gioia debordante della Risurrezione!
Amico che soffri non vedi che il Signore ti cammina accanto? |
E il Signore li scuote, quei discepoli tristi e stanchi, li schiaffeggia con la Parola, li rimprovera: dov’è la vostra fede? Non Bisognava che accadesse tutto questo? Non avete mai letto le Scritture?
E il primo miracolo si compie già lungo la strada…
“Non ci bruciava forse il cuore mentre ci spiegava le Scritture?”
Arrivano alla locanda:
“Resta con noi”.
Quello straniero ha detto cose sacrosante, il cuore si è scaldato, hanno visto uno spiraglio e lo invitano a cena…
E l’ospite si ferma e compie un gesto semplice, banale, fatto mille volte… “Spezza il pane” e scompare … e allora lo riconoscono…
Diviene invisibile, ma non se ne va, rimane con tutti coloro che sono in cammino, che vogliono muoversi, che chiedono il suo aiuto per tentare i primi passi… con coloro che ascoltano la sua Parola che spiega, interpreta e nutre la vita. E che capiscono come i due discepoli che lo hanno riconosciuto.
I discepoli corrono, tornano indietro, dagli apostoli, gioiscono e raccontano ciò che è veramente successo! Ritrovare il Signore fa scoppiare il cuore di gioia, torna la forza, la volontà di agire, torna il sorriso e la voglia di amare.
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Non è una vera liturgia questo racconto? Il cammino, l’ascolto delle letture, il pane spezzato, l’annuncio.
Liturgia che anche oggi siamo chiamati a celebrare ogni domenica, per riconoscere nel pane spezzato la presenza di Cristo.
BUON CAMMINO A TUTTI
Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo
come era nel principio e ora e sempre
per tutti i secoli dei secoli
amen
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