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2016.12.19 Lunedì della IV settimana di Avvento

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Vieni Spirito Santo, apri il mio cuore alla Tua Parola, affinché essa mi trasformi secondo la Tua volontà.

La Parola di oggi viene dal Vangelo secondo San Luca.

Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccarìa, della classe di Abìa, che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta. Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni.

Avvenne che, mentre Zaccarìa svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua classe, gli toccò in sorte, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l’offerta dell’incenso.

Fuori, tutta l’assemblea del popolo stava pregando nell’ora dell’incenso. Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. Quando lo vide, Zaccarìa si turbò e fu preso da timore. Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccarìa, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elìa, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto».

Zaccarìa disse all’angelo: «Come potrò mai conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni». L’angelo gli rispose: «Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annuncio. Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, che si compiranno a loro tempo».

Intanto il popolo stava in attesa di Zaccarìa, e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto.

Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: «Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna fra gli uomini».

“Come potrò mai conoscere questo?” è la reazione di Zaccaria davanti all’annuncio dell’angelo Gabriele. Quanto crediamo che, dopo le nostre preghiere, il Signore possa concretamente manifestarsi nella nostra vita? Quanto riteniamo possibile una sua azione nel nostro quotidiano?

Nella ripetitività delle azioni quotidiane qualcosa di inatteso avviene nella vita di Zaccaria. Dio, tramite l’angelo Gabriele, gli annuncia la prossima nascita di Giovanni, figlio suo e di Elisabetta. la reazione di Zaccaria è molto umana, la sua fede vacilla. Egli infatti è vecchio, come Elisabetta, e il buon senso e la ragione dicono che le parole dell’angelo non sono possibili. Davanti a questa incredulità diventa più forte l’azione del Signore: Elisabetta rimane incinta e, contemporaneamente, Zaccaria non potrà più usare la parola fino alla nascita del figlio. Dio agisce quasi pedagogicamente: Zaccaria aveva usato la parola per pregare Dio (“la tua preghiera è stata esaudita…”), ma non si è fidato. Dio allora con questo suo togliere la parola pone l’attenzione su quanto sia importante ciò che chiediamo a Lui e quanto sia importante la fiducia che Lui possa manifestarsi nel nostro quotidiano.

Dio ci chiede di affidarci a Lui. Preghiamolo e mettiamo nelle sue mani le nostre vite. Riconosciamo, guidati dall’Amore, che va oltre la ragione umana, che quotidianamente, nel nostro lavoro, nel nostro studio e ovunque noi siamo, Lui agisce e trasforma le nostre vite.

Spirito Santo, entra nella nostra vita e aiutaci a riconoscere la presenza di Dio nel nostro quotidiano.

Gloria al Padre e al Figlio, e allo Spirito Santo. Com’era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.


Commento: Pier Paolo Piunti
Musica: Heart of Worship – Cover by Moses – Song by Michael W. Smith – Matt Redman

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