Coraggio, alzati, corri!

Particolare da Il cieco di Gerico di Niccolò Pussino

E mentre partiva da Gerico insieme ai discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, cieco sedeva lungo la strada a mendicare. Costui, al sentire che c’era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire “Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!” Molti lo sgridavano per farlo tacere, ma egli gridava più forte: “Figlio di Davide, abbi pietà di me!” Allora Gesù si fermò e disse. “Chiamatelo!” Chiamarono il cieco dicendogli “Coraggio! Alzati, ti chiama!” Egli gettato via il mantello, balzò in piedi e andò da Gesù. Allora Gesù gli disse: “Che vuoi che io ti faccia?” E il cieco a lui: “Rabbunì, che io riabbia la vista!” E Gesù gli disse: “Va’, la tua fede ti ha salvato” E subito riacquistò la vista e prese a seguirlo per la strada. (Mc 10,46-52)

Un uomo, cieco, siede sul marciapiede e chiede l’elemosina, l’unica cosa che può fare, nelle sue condizioni, per sopravvivere. La folla lo scansa, perché secondo la cultura di allora egli deve stare isolato in quanto cieco, quindi sicuramente toccato dal peccato, suo o dei suoi antenati.
Passa Gesù, lui sente rumori di voci e di folla e chiede cosa stia succedendo: “E’ Gesù Nazareno” gli rispondono. Lui ne ha sentito parlare e grida “Signore, abbi pietà di me” Lo ammoniscono dicendo: “Zitto, disturbi!

Da sempre il grido del povero disturba, è scomodo, non piace. Anche oggi sono milioni i poveri che gridano, affamati, emarginati, oppressi, migranti, senza lavoro, senza casa, senza terra. Costretti a mendicare per il pane, alla ricerca continua di un gesto di accoglienza e attenzione.

Bartiméo continua a gridare sempre più forte

Signore abbi pietà di me!

Viene ancora richiamato al silenzio ma Gesù sente il grido e dice: “Portatelo a me” Allora la gente lo chiama dicendo:

CORAGGIO, ALZATI, TI CHIAMA!

Spesso Dio si serve anche di altri per chiamarci a Lui. Bartimèo, nonostante non ci veda, si alza, getta il mantello, e corre da Lui.

Tutti abbiamo qualche cecità da riconoscere e da presentare al Signore, affinché ci guarisca. A volte il nostro egoismo ci porta a fare scelte che ci allontanano. Ci manca la tenacia di Bartimèo che chiede e grida sempre più forte con fede di essere guarito.

Il nostro cuore spesso è cieco, vive nell’oscurità, non vede la presenza di Dio , non sente il Suo “passaggio” e non sente la Voce che dice: “Coraggio corri”. Tutti siamo chiamati ad aiutare coloro “che non vedono” e non ”sentono” che Dio passa. Aiutiamoci vicendevolmente come i fratelli si aiutano per ascoltare la voce del loro Padre.

  • Pensiamo a quali sono le nostre cecità
  • Pensiamo a quelle volte che facciamo finta di non sentire Dio che passa e ci chiama.

E’ grande il gesto di Bartimeo: egli si alza, getta il mantello (tutto il suo avere) e corre da Gesù, ed è cieco! Ma si fida.

  • E noi ci fidiamo di Dio?
  • Quante paure: di perdere le sicurezze, il benessere, la libertà di gestire la nostra vita.
  • Gli andiamo incontro senza porci domande, solo perché sappiamo che vuole il nostro bene?

Si corre tanto nei nostri giorni, ma è il correre di gioia, di piacere che spesso manca alla nostra vita.

Si corre di gioia per amore.
Si corre quando un amico o una persona amata ci chiama.
Si corre dopo una bella notizia.
Si corre quando qualcuno ci aspetta.
Si corre di gioia incontro ad un tramonto.
Si corre verso un abbraccio.
Si corre quando andare verso il Signore è un dono infinito.

Coraggio, alziamoci e corriamo, il Signore ci chiama.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo

come era nel principio e ora e sempre

per tutti i secoli dei secoli

amen

 


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