Al tramonto GMG Cracovia 2016

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Stamattina ci siamo svegliati ad un’ora insolitamente “decente” rispetto agli altri giorni. Dopo una dose abbondante di caffè per cercare di sopravvivere alla giornata, siamo usciti per recarci in chiesa ad assistere ad una catechesi.
IMG-20160730-WA0002La misericordia vissuta attraverso il perdono era il tema dell’incontro. Come si fa a capire di aver perdonato realmente? Il perdono non è rappresentato da parole, ma da atti. Se è sincero, non può fare a meno di cambiarti, di renderti diverso, un uomo nuovo.
Ma perdonare non significa dimenticare: perdonare significa prendere coscienza di ciò che ci ha fatto male, di ciò che ci ha feriti o resi tremendamente deboli e soli, per renderci conto che se si continua a vivere  nell’odio, nel desiderio di vendetta e nel dolore si finirà per esserne sopraffatti.
È questo che il vescovo Giacinto Marcuzzo ci ha voluto trasmettere: che “tutto è in Dio e l’uomo è in Dio“, cosi come tutto è misericordia; e per diventarne strumenti occorre fare della nostra vita un dono, un’offerta.
IMG-20160730-WA0003La giornata all’insegna della riconciliazione è proseguita con una catechesi “privata” post-pranzo: Luca, un seminarista di Firenze, ha testimoniato al nostro gruppetto di S. Maria Ausiliatrice cosa per lui è la misericordia nel quotidiano. È una “parola” complessa, che va addomesticata, fatta nostra. È guardare ciò che ci circonda con occhi colmi di stupore, pronti a commuoversi e prestare attenzione alla piú semplice delle cose. Questa testimonianza ci ha fatto capire quanto sia necessario l’essenziale nella vita di tutti i giorni: nel portare 2 magliette invece che 10 in un viaggio, nel camminare in compagnia invece che in solitudine durante un pellegrinaggio, o nel sorridere a chi ci sta vicino e ha bisogno di noi.
Il tragitto per raggiungere il luogo dove avremmo assistito e partecipato alla via crucis è stato fonte di curiosità e suggerimenti, alimentati da canti e risate.
IMG-20160730-WA0001L’atmosfera della via crucis era speciale; nonostante la multitudine di persone il silenzio che ci avvolgeva era impressionante. Le stazioni riguardavano le opere della misericordia. “Senza misericordia la persona non può fare niente. Gratuitamente diamo e gratuitamente riceviamo. L’umanità ha bisogno di uomini e donne, ma soprattutto di giovani che hanno voglia di vivere nella gratuità” è così che apre il suo discorso Papa Francesco, parlandoci con voce piena di speranza e ammirazione verso noi ragazzi e ragazze di tutto il mondo. La via crucis si è conclusa con un simbolo che ha sempre legato ogni GMG negli anni: un gruppo piuttosto numeroso di persone portava un enorme croce di legno, a simboleggiare il Calvario di Cristo. È un segno che mi ha particolarmente colpita: Gesù ha dovuto sopportare e portare tutto quel peso da solo….si è fatto carico di tutti i nostri peccati. Peccati dei quali forse nemmeno noi saremmo stati in grado di perdonarci.
IMG-20160730-WA0004E come ha detto ai suoi discepoli:”Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette.” Ecco: per quanto sia difficile dovremmo capire che occorrerebbe perdonare ogni giorno, ogni persona, ogni atteggiamento; perchè nessuno è perfetto ed anche noi abbiamo bisogno di essere perdonati a nostra volta.
Così riflettendo sulla giornata passata ci siamo resi conto che se viaggiare ad un metro da terra significa essere euforici, entusiasti della vita e amanti di ciò che ci circonda e che ci è stato donato, vorremmo esserlo ogni giorno della nostra vita; per dimostrare che non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura perchè Dio è in noi e noi siamo in Lui.

Elena Renault

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